sabato 16 febbraio 2013

Non sapevo


Davvero non sapevo che la drammaturgia potesse essere un processo perfettamente infinito. Se la traduzione è spostare una ragnatela da un lato all'altro di una stanza, la scrittura drammaturgica mi pare l'arte del debugging conseguente all'ingresso di nuove funzioni, che spostano equilibri qua e là, che devono essere ripristinati, se non vuoi vedere il tuo pubblico aggrottare le sopracciglia pensando: "ma questo, chi è e cosa vuole, adesso?" oppure "ma non era andato via per cercare il cane? perché ora piange l'aumento delle tasse?" (ecco, esattamente questo effetto: eh?!)

Il debugging è letteralmente il cercare bachi in un programma informatico, quando il programma non funziona e non si capisce perché: bisogna rivedere tutto ciò che si è scritto per capire dove si inciampa.

Perché si chiami così, è una storia interessante: http://en.wikipedia.org/wiki/Debugging