venerdì 26 novembre 2010

Muzike Musiche



Gnouf Premi Friûl metut adun con la musiche slovene, mi samee une idee grande. Vinars o sarai ancje jo sul palc dal palamostre par presentà la sezion slovene dal premi, sabide investe il Premi Friûl cun Andrea e Isabelle, e jo davour lis quintis a cirì di capì se o ai dât boingns conseis o no.
Leo Virgili ca l'organize mi a dite che chest a l'è un an di musiche punk

giovedì 25 novembre 2010

Pandi l'amour




Pandi l'amour, dialic a doi che o ai scrit par SUNS 2010, finâl taliane dal concors LIET International 2010. No l'è dut achì, a continue...

Michelepolo- Eco, Mojra, ven ca, mostrinsi a chiste int! Cjalainus trop biei co sin! E in fate, nô o sin achi par pandi l'amour. Ce vulial disi pandi l'amour? A voul disi compartì lis robis bielis te vite: biele int, buine musiche, sta insiemit!
Mojra-Capîsi
Michelepolo-Eh?
Mojra-O ai dite: Capîsi un cu l'altri
Michelepolo-Dal sigûr! Capîsi a l'è il fondament da l'amoûr!
Mojra-Ancje se no simpri a si capissisi al prin colp
Michelepolo-Eh?!
Mojra-O ai dite capîsi! Understand! Entènderse! Verstehen!
Michelepolo-Eh! Lis lenghis, bisugne dilu, in chist a son il plui grant intric. Jo i crôt che se i scomenciassin a scurtà il numar das lenghis tal mont, a saress un bon pas par la pâs, ta dut il mont. Se la int a tabaiassi dome, apunto, todesc, di sigure no fasaressin plui li vueris. Beh, forsit todesc no l'è une buine sielte
Mojra-La int a vûl tabaià inglès
Michelepolo-Iuste! Chê a sarèss la pâs! Sielgin duç l'inglès! Se i talebans a tabaiassin inglès, a no fasaressin la vuere, nissun al fasarès la vuere, a part i inglès e i merecans. Sì, a l'è di sielgj UNE lenghe e là indenant cun chê!
Mojra-Tu mertarès il premi Nonino par cheste to pensade!
(...)

giovedì 18 novembre 2010

Il paesino


Il paesino

Volevo dirvi questo. Sono nato in paesino, io. Capisco che non sia una grande notizia, anche perché non sono nemmeno nato “nel” paesino, dentro, no, sono nato nella periferia del paesino, dietro la curva che segnava la fine del paesino e quindi l'inizio della barbarie, o qualcosa del genere. Anche i paesini hanno la periferia, e questo bastava per escluderci, io, mio fratello, e gli altri tre con cui giocavamo sempre, bastava ad escluderci dal paesino. Noi lo sapevamo di essere esclusi, loro, quelli del centro, lo sapevano che ci escludevano.

Inizia così (ma continua) il mio pezzo iniziale per l'appuntamento di sabato 20 novembre presso l'ex chiesa di San Francesco, a Cividale, per l'evento Diversi sì, diseguali no, di cui allego locandina.

martedì 2 novembre 2010

Peer Gynt, la locandina



Questa l'idea di locandina per lo spettacolo di Peer gynt; pezzo di carta stampato e scritto, che io ho dato sempre come assolutamente scontato, che in Inghilterra ho scoperto essere detestato, perché deve valere la parola delle persone, la loro faccia, non un pezzo di carta, modo di vedere pare antiquato, sarà? Certe innovazioni paiono solamente velocizzare, come velocizzare un bacio, una stretta di mano, velocizzare, il più possibile. Adesso in Italia questo pezzo di carta è divenuto la differenza fra chi, come me, ce l'ha, e chi, come i miei attori, buoni o cattivi, meritevoli o no, se lo sognano giorno e notte. Chissà cosa ne avrebbe fatto Peer Gynt, della carta d'identità, lui che ha speso la sua vita a chiedersi: ma chi è Peer Gynt? Io, chi sono? Forse avrebbe chiesto: con questa carta, sai meglio chi sei? O gli altri, con questa, sanno chi sei?

sostenibile / non sostenibile



In collaborazione con due Enti regionali quali l'ERT teatroescuola e il LAREA Laboratorio regionale di educazione ambientale stiamo scrivendo la seconda edizione del laboratorio Teatrambiente, per capire come i temi della sostenibilità possano incrociarsi con quelli del teatro, per capire come la sete di storie del teatro possa essere soddisfatta dal sentimento di impotenza che sembra vincere ogniqualvolta si parla di mondo, ambiente, ecologia, tecnologia.
Negli incontri a Udine con esperti del teatro a scuola ho incontrato Marco Geronimi Stoll e le sue tesi del Minimo tecnologico e Massimo tecnologico che mi saranno spero molto utili per districare la matassa; vedi www.geronimi.it, le competenze del teatrante per l'infanzia.

L'anno scorso abbiamo concluso il laboratorio ed è stato davvero interessante vedere come la mia incertezza si ingigantisca a contatto con temi troppo grandi quali il mondo, la sostenibilità, il vivere quotidiano. E' possibile pensare che solo degli stupidi possono avere certezze al riguardo.

Sostenibilità, ambiente, futuro. Si pensa sempre che la possibilità del singolo sia nulla al riguardo, il sentimento di impotenza è totalizzante, perché, ad esempio, se delle maestre fanno la differenziata a scuola poi arriva una bidella che butta tutto nell'indifferenziato (storia vera).
Ma se si corre dietro al gigante si perde, è certo, perché la gara è sua. Ma se si decide di non correre quella gara, ecco che ciò che non si sospettava appare, e il pensiero cambia. La proposta di fondo potrebbe essere riassunta così: se ci fosse più teatro, ci sarebbero meno rifiuti?

E la domandona vera è "se ci fosse più felicità, ci sarebbero meno rifiuti?"