martedì 11 febbraio 2014
FAQ teatroescuola - STORIA E SPETTACOLO
Un libro scritto non è uno spettacolo. Per diventarlo dovrà perdere qualcosa così come dovrà (sottolineato dovrà) guadagnare qualcosa. Così come ha perso e guadagnato qualcosa quando dalla testa dell'autore è diventato un libro.
lunedì 10 febbraio 2014
FAQ teatroescuola - DOPPIO MESSAGGIO
Il
teatro ama comunicare e lo fa con molti linguaggi nello stesso
momento. Non ama essere costretto al solo mezzo verbale. Cioè non
ama che tutto debba sempre essere DETTO.
Se cammino sulla scena, lo
VEDO, non serve ANCHE DIRLO.
Se mi vieni incontro con fare amichevole, e me lo dici pure, inizio a dubitare, mi chiedo: "Che bisogno ha di affermarlo, di ripeterlo? Forse non è così sicuro? Perché così tante PAROLE?"
sabato 8 febbraio 2014
FAQ teatroescuola - MATERIALE
Tutto
ciò che si può fare qui ed ora, è materiale di lavoro ed è
utilizzabile. Tutto il resto (pensieri, buoni propositi, rimpianti)
non c'è, non si può utilizzare.
FAQ teatroescuola - COSA VUOL DIRE PRODURRE MATERIALE
Produrre
materiale significa provare un pezzo di storia, un dialogo, una
situazione, e saperlo ripetere. Non è possibile produrre solo “belle
cose” o “buon materiale”.
FAQ teatroescuola - ACCORGERSI
Impossibile
prestare attenzione a tutti i rumori che udiamo, o prestare
attenzione a tutte le cose che vediamo. Per salvarci abbiamo delle
soglie di attenzione, che si attivano quando ci accorgiamo che un
qualcosa è importante: per esempio perché è ripetuta parecchie
volte, in luce, con un minimo di spazio attorno a se'.
FAQ teatroescuola - REPETITA IUVANT
Ripeto che ripetere le azioni, le situazioni, le parole all'interno di una storia a teatro è molto salutare, molto vivificante, molto più interessante di quanto possa apparire. Repetita (molto) iuvant.
venerdì 7 febbraio 2014
FAQ teatroescuola - RIPETIZIONI dentro la storia
Dentro
una storia succede qualcosa: per il pubblico è una scoperta.
La
seconda volta che il pubblico incontra questo qualcosa non è una
ripetizione, è solo la conferma che è importante. La terza volta
che si propone il pubblico inizia a gustare, assaporare, ricordare,
confrontare, dedurre, supporre. In altre parole, inizia a
partecipare.
FAQ teatroescuola - MULTIMEDIA
E' certo che il teatro sia un ottimo commensale: macina e digerisce tranquillamente tutto: musica, luci, testo, movimento, spazio, danza, canto.
Lui, non noi, così per non incorrere in indigestioni (indigestus: confuso, senz'ordine) bisognerà sapere quante portate riusciamo a digerire e fermarsi lì, non importa se altri sono più bravi.
FAQ teatroescuola - RIPETERE
Il
teatro è un rito. In quanto rito ama le ripetizioni, le cerimonie, i
gesti codificati.
Così le fiabe amano ripetere scelte e
situazioni, così le cerimonie amano il cerimoniale e le messe
amano il messale.
FAQ teatroescuola - DURATA
40 minuti di teatro sono veramente un gran risultato.
Se
questo teatro è condiviso, ed ha dentro la creatività di tutti. Se
è una creatura viva sul palcoscenico (o nell'aula magna). Se non c'è
traccia di vita, di creatività, di emozioni, chiediamoci perché
farlo. Solo per il traguardo dei 60 minuti di spettacolo?
FAQ teatroescuola - CONCENTRAZIONE
Non
c'è teatro senza concentrazione. Punto. E se il pubblico sarà
concentrato alla sua maniera (scattando foto e girarando filmini) la
nostra concentrazione farà sì che il teatro succeda.
La
concentrazione degli attori e degli operatori influenzerà
positivamente il pubblico, e sempre più papà e mamme guarderanno dal vivo
ciò che stanno distrattamente registrando.
venerdì 31 gennaio 2014
FAQ teatroescuola - PASSIONE versus FATTIBILITÀ
E'
più facile allestire una storia che ci appassiona, che non una
“facile” o “semplice”.
Non
è la fattibilità di una storia che deve attirarci, sono le idee,
gli spazi, le emozioni che esprime.
FAQ teatroescuola - IL PROGETTO
Il progetto che abbiamo faticosamente pensato dentro la nostra testa DEVE cambiare quando incontra le persone: idee, piccoli passi, sguardi che succedono e ci chiedono occhi ed orecchie attente e una disponibilità ad accogliere, dare spazio, far crescere.
FAQ teatroescuola - COSTUMI TEATRALI
Io
penso che i costumi vengano dopo la storia, i movimenti, le
emozioni.
I
costumi teatrali aiutano a far capire ciò che si sta guardando. I
costumi confermano la
storia, l'intreccio, le parole.
Ma
i costumi non fanno il teatro, non fanno i personaggi. Aiutano, e
basta.
FAQ teatroescuola - IL TEATRO “SUCCEDE”
C'è una storiella di uno scrittore, che faceva sempre sogni bellissimi, e non riusciva mai a ricordarli, e pensava che grandi libri avrebbe scritto se se li fosse ricordati. Prese un blocco appunti e una penna, li mise accanto al comodino, ripromettendosi di scrivere appena sveglio, o durante la notte. Una mattina, si svegliò da un sogno fantastico e pensò che gli fosse già sfuggito. Guardò il blocco, e c'era scritto: un ragazzo ama una ragazza. Così sembra banale, ma quando succede non lo è.
FAQ teatroescuola - PROVE
I cantanti dicono che “si canta con la voce di oggi, non con la voce che vorremmo, e nemmeno con quella di ieri o di domani. Oggi c'è quella, e si canta con quella”.
I bambini sono in perenne cambiamento. Bisogna essere attenti a che le prove non siano “rifare la foto di ieri”.
FAQ teatroescuola - SPAZI
Per lavorare serenamente bisogna scegliere uno spazio preciso: lo spettacolo lo faremo qui, e qui faremo anche le prove.
Tutte
le costrizioni dello spazio scelto stimoleranno nuove soluzioni e
nuove possibilità per risolvere
creativamente i problemi.
domenica 21 luglio 2013
Leggende e storie
La storia del Drago che richiede e custodisce giovani fanciulle, in età da marito, giovinette nel fiore degli anni, fino a che arriva l'eroe, il prescelto.
Quello spada in pugno taglia una o più teste e libera la giovinetta, il più delle volte per brevi istanti, dacché poi la sposerà subito.
La storia funziona benissimo ancora oggi, basta modificare à la mode il drago. La domandona è: ma che dovrebbe farci il Drago, con la fanciulla? Perché ce l'ha? Di notte diviene anche lui un meraviglioso giovinetto, vittima di incantesimo?
http://centuriespast.tumblr.com/image/56025208224
Quello spada in pugno taglia una o più teste e libera la giovinetta, il più delle volte per brevi istanti, dacché poi la sposerà subito.
La storia funziona benissimo ancora oggi, basta modificare à la mode il drago. La domandona è: ma che dovrebbe farci il Drago, con la fanciulla? Perché ce l'ha? Di notte diviene anche lui un meraviglioso giovinetto, vittima di incantesimo?
http://centuriespast.tumblr.com/image/56025208224
sabato 20 luglio 2013
Una commedia con Burattini
Una commedia con Burattini
Il vecchio Pantalone fa il giovane, e cerca ragazze coetanee: Colombina sì, sua moglie no. Arlecchino non se ne avvede, di questo cambio d'età, di questa nuova insidia. E come succede nelle commedie, quasi tutti capiscono una cosa, ne pensano un'altra e dicono un'altra ancora.
Nelle commedie di burattini è bello vedere questi pezzi di legno affannarsi nelle stesse cose in cui ci affanniamo noi.
Prossime date:
domenica 21 luglio 2013 - Bordon di Prepotto (Ud)
sabato 27 luglio 2013 - Pergine Valsugana (Tn)
sabato 3 agosto 2013 - Zoppola (Pn)
Il vecchio Pantalone fa il giovane, e cerca ragazze coetanee: Colombina sì, sua moglie no. Arlecchino non se ne avvede, di questo cambio d'età, di questa nuova insidia. E come succede nelle commedie, quasi tutti capiscono una cosa, ne pensano un'altra e dicono un'altra ancora.
Nelle commedie di burattini è bello vedere questi pezzi di legno affannarsi nelle stesse cose in cui ci affanniamo noi.
Prossime date:
domenica 21 luglio 2013 - Bordon di Prepotto (Ud)
sabato 27 luglio 2013 - Pergine Valsugana (Tn)
sabato 3 agosto 2013 - Zoppola (Pn)
lunedì 8 luglio 2013
Raccontare storie
Raccontare storie.
Immaginando uno scrittore (uno scriba) che pensa e scrive, e decide che è giusto metterci un coccodrillo, è il momento giusto, il turning point narrativo, è un'aggiunta che serve a far capire e farsi capire. Poi vengono le scelte:
Lo metto adesso? Lo metto fra un po'? Disegno un coccodrillo panciuto, quindi sazio, oppure uno magro, in cerca di prede (calcolando che la storia è escatologica, e parla delle prove da affrontare nell'aldilà: una di queste era - o è - il coccodrillo).
Drammaturgia egiziana, su papiro. Museo egizio di Torino
Immaginando uno scrittore (uno scriba) che pensa e scrive, e decide che è giusto metterci un coccodrillo, è il momento giusto, il turning point narrativo, è un'aggiunta che serve a far capire e farsi capire. Poi vengono le scelte:
Lo metto adesso? Lo metto fra un po'? Disegno un coccodrillo panciuto, quindi sazio, oppure uno magro, in cerca di prede (calcolando che la storia è escatologica, e parla delle prove da affrontare nell'aldilà: una di queste era - o è - il coccodrillo).
Drammaturgia egiziana, su papiro. Museo egizio di Torino
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